
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. Comprendo perfettamente che per molti il periodo sia stato (ed è) molto difficile, forse insormontabile, ma credetemi se vi dico che lo è davvero per tutti, in tanti modi diversi, la differenza è proprio quella di usare le armi che la nostra anima ha a disposizione per combattere questa guerra contro un nemico invisibile e che tanto dolore ha causato e sta causando, una guerra ora combattuta anche sul fronte psicologico, con la paura che tutto possa ripartire e magari peggio di prima, paura più che concreta visto che ormai vantiamo una (ahimè) certa esperienza in materia, ma che non deve assolutamente essere in grado di minare il nostro tanto sudato ottimismo, l’unica vera arma per sconfiggere il Covid19. Uno dei modi in cui l’antica arte del piagnisteo entra a far parte della nostra vita è proprio quello di orientarsi sugli aspetti negativi della nostra vita piuttosto che su quelli positivi, scegliendo di fatto la strada più semplice per condurci alla fine all’immobilismo. La lamentela in sé non è altro che un modo di rinunciare in partenza a raggiungere un obiettivo, o mollare la presa ancor prima di aver combattuto per la nostra posizione e i nostri diritti.


Potremmo persino pensare che non è davvero accaduto nulla di bello negli ultimi tempi, eppure siamo stati testimoni di tante scoperte scientifiche, conquiste sociali e innovazione tecnologica, certo non tali da oscurare il grande protagonista di questi tempi, ma sicuramente in grado di renderci un pochino di ottimismo per questo futuro oggi così incerto.Ībbiamo trattato più volte il tema della lamentela e abbiamo imparato come essa si insinui anche nella volontà più ferrea con la possibilità di minare il nostro cammino. Negli ultimi mesi ho preso la drastica decisione di non seguire più i TG, non per motivi legati alla politica, ma per le loro scelte editoriali che spesso, in funzione dell’audience, sacrificano le buone notizie alla cronaca o ai delitti patrimoniali, nota bene non ho inserito la crisi pandemica perché ritengo sia doveroso informare le persone tutte le reti pubbliche o private che siano, ritagliano sempre più spesso piccolissimi spazi socio culturali “positivi” verso la fine della programmazione, la maggior parte dei quali in genere sono sponsorizzati o comunque orientati verso il consumo, non abbiamo palinsesto di vera “cronaca del buonumore” notizie belle e magari benauguranti, su tutto ciò che in questi, ormai lunghi, due anni è accaduto oltre al Covid19.
